Cosa c’è di meglio di un bel bicchiere di vino? Afferrare il calice e riempirlo del giusto vino, per goderselo a fine giornata o durante un buon pasto, è un rituale ineguagliabile e, per molti, irrinunciabile. Un calice di vino può alleggerire una brutta giornata o dare quel tocco in più a una giornata già perfetta, quindi perché non imparare a scegliere quello che fa al caso nostro?
Il vino, nella nostra bella Italia e in tanti altri paesi del mondo, è considerato parte integrante della cultura. Da sempre considerato più nobile della birra, da secoli gli enologi si adoperano per consolidare l’importanza di questa bevanda chiacchieratissima, che spesso si ritrova anche al centro di falsi miti.
Considerando la sua storia e l’enorme varietà di vini presenti sul mercato, non sempre è facile destreggiarsi tra gli scaffali dell’enoteca o del supermercato e portare a casa il vino giusto per le nostre occasioni speciali. Per questo abbiamo approfittato dell’esperienza di cantinettavino.it e vi riportiamo qui una serie di curiosità che vi aiuteranno a fare la scelta giusta.
Come nasce la tradizione del vino?
Dal punto di vista storico, la cultura del vino in Europa nasce ancora prima dell’avvento dei romani. Nella Grecia di Esopo, Omero e Socrate il vino era già conosciuto e ampiamente elogiato da artisti e poeti.
Gli storici, inoltre, non mancano di far notare la bontà del vino rosso all’interno di diverse opere di matrice ellenica. La cosmogonia greca stessa, in particolare quella legata al dio Dioniso, mostra quanto il vino e il senso di euforia ad esso legato fossero importanti all’interno della cultura locale.
Nel corso dei secoli la fama del vino si è ulteriormente consolidata. L’espansione in epoca romana ha portato allo sviluppo di diverse varietà di uva. La comparsa di botti per la spedizione e la conservazione del vino mi hanno inoltre posto le fondamenta di quello che oggi è il mondo dell’enologia. Non c’era ancora il portabottiglie per vino – a quello arriveremo soltanto tra il diciassettesimo ed il diciottesimo secolo. Questo periodo viene unanimemente considerato, in tutta Europa, come l’epoca d’oro del vino.
Come si fa il vino?
Vino bianco, vino rosso e altre varietà di vino (come il vino rosé e i vini dolci) si ottengono dalla fermentazione alcolica del succo d’uva. La fermentazione è possibile grazie alla presenza, sulla buccia dell’acino, di alcuni lieviti che riescono a trasformare lo zucchero della polpa in una combinazione di alcol etilico ed anidride carbonica. A seconda della tecnica utilizzata per fare il vino è possibile produrre vini bianchi, vini rosati e vini rossi, con gradazioni alcoliche differenti.
Il primo step è sempre la vendemmia, ovvero la raccolta dei grappoli e degli acini dai filari. Subito dopo essere stata raccolta, l’uva viene pigiata per far fuoriuscire il succo, ottenendo così il mosto. Questo viene poi trattato con sostanze che ne regolano l’acidità e la componente zuccherina, per poi passare al processo di fermentazione.
La vinificazione è il processo in cui gli zuccheri del mosto vengono trasformati progressivamente in alcol e anidride carbonica. A questo punto, in base al vino che si vuole ottenere, si mettono in atto diversi processi di vinificazione.
Per fare il vino bianco, ad esempio, mosto e vinacce vengono separati. I rosati si ottengono invece lasciando una parte di vinacce a macerare insieme al mosto. I vini rossi, infine, prevedono la macerazione di bucce, semi e raspi insieme al mosto.
A questo punto il vino viene travasato, pulito e lasciato a fermentare una seconda volta. I tempi che intercorrono tra questo step e il calice di vino non sono standard, ma differiscono in base alla tipologia di vino che si vuole ottenere.
Da dove vengono i migliori vini del mondo?
Basta dare un’occhiata in un negozio di vino per capire che ci sono alcuni luoghi decisamente più autorevoli di altri quando si parla di qualità del vino. L’Europa è storicamente la culla di quelli che vengono considerati tra i migliori vini al mondo, con Francia, Italia e Spagna nelle prime posizioni – ma anche la Germania si difende bene. Sempre nel vecchio continente, è possibile scoprire tutto un mondo di vini particolari recandosi, ad esempio, in Georgia.
Fuori dall’Europa, il vino è un po’ meno protagonista ma le realtà produttive sono comunque molto interessanti. Negli Stati Uniti d’America, ad esempio, vi sono diverse zone dove il vino è una questione piuttosto seria e dove viene prodotto in larga scala, complici gli sconfinati territori che ben si prestano alla coltivazione. Uno dei luoghi conosciuti per il vino è la cosiddetta Napa Valley, protagonista della produzione vinicola fin dagli anni sessanta. I vini americani di certo non fanno concorrenza a quelli europei, anzi: fu proprio l’aiuto dei produttori americani a salvare la produzione vinicola europea, durante una brutta infestazione avvenuta nell’ottocento.
Il vino viene prodotto su larga scala anche in nazioni spesso sottovalutate, come l’Australia e il Sudafrica; entrambi questi luoghi, complici le loro dimensioni, possiedono zone in cui i microclimi assomigliano a quelli mediterranei assicurando la produzione di vini di alta qualità.
Cos’hanno di speciale i vini francesi e spagnoli?
In qualsiasi negozio o enoteca è piuttosto semplice imbattersi in un’etichetta vino che rimanda ad aziende spagnole o francesi. Queste due nazioni posseggono infatti delle realtà produttive vinicole riconosciute come tra le migliori al mondo, al pari o superiori a quelle italiane. Ciò si deve in parte a efficacissime campagne marketing e, naturalmente, ad una qualità media molto elevata. Oltre a questi aspetti, bisogna considerare un altro elemento di grandissima importanza, ovvero il nome.
Lo champagne, da solo, porta avanti una narrativa sul vino francese che non conosce rivali e che spiega la produzione inarrestabile di molte aziende. Anche diversi rossi, specie se fermi, hanno un livello qualitativo difficile da riscontrare altrove.
Un discorso simile si può fare per il cava spagnolo e per tutta la cucina iberica, che vede il vino tra gli ingredienti principali di tantissimi piatti nazionali.
E i vini italiani?
In questa rassegna sui vini non possiamo non prendere in considerazione i vini italiani, anch’essi tra i più rinomati del mondo intero. Il vino toscano ne è un perfetto esempio, in quanto è proprio tra le colline del chianti che alcuni tra i più grandi nomi dell’enologia mondiale si sono sfidati a suon di vitigni, blend e etichette.
Il panorama vinicolo italiano ha inoltre abbracciato, nel corso dell’ultimo decennio, quello che viene chiamato vino naturale, ovvero vino il cui processo di fermentazione non vede l’aggiunta di alcun tipo di sostanze chimiche. L’obiettivo di questo genere di procedimento è quello di ottenere vini che siano espressione di un processo al 100% naturale.
L’importanza del vino in Italia è tale che, come accade in Spagna, è molto facile trovarlo anche all’interno dei piatti. Il brasato al vino rosso ne è un perfetto esempio ed è parte integrante della cucina tipica della regione toscana.
Scendendo più a sud, è possibile assaggiare diversi piatti preparati aggiungendo del vino bianco siciliano. Questi sono solitamente di recente ideazione, poiché la cultura vinicola locale è tornata sulla cresta dell’onda proprio negli ultimi decenni. Prima di questo revival della produzione di vino bianco, gran parte della produzione locale era incentrata sul vino marsala.
Una zona che invece non ha mai conosciuto un vero periodo di fiacca è quella del Piemonte che, tra le Langhe e la zona di Alba, traina con forza il nord Italia verso la notorietà mondiale. Parte del successo si deve al vino barbaresco e a diverse altre tipologie di vino.
Quanto costa una bottiglia di vino?
Il prezzo di una bottiglia di vino varia a tal punto che tra il vino più costoso al mondo ed una bottiglia di vino di buona qualità ci siano migliaia di euro di differenza.
Al giorno d’oggi sono moltissime le realtà produttive che cercano di conciliare la qualità ottima con un prezzo accessibile, permettendo a qualsiasi amante del buon vino di sperimentare. Alcuni vini, ovviamente, restano accessibili soltanto ad una fetta di consumatori, come il vino masseto. Anche per quanto riguarda i vini esteri, ci sono possibilità per tutti i palati e per tutti i portafogli: il vino mateus, conosciuto e elogiato da grandi rockstar dei nostri tempi come Elton John e Jimi Hendrix, ne è un perfetto esempio.
È possibile ordinare vino online?
Una volta, per poter acquistare del vino, era necessario recarsi presso un’enoteca di fiducia o presso un supermercato. Al giorno d’oggi, fortunatamente, acquistare vino è diventato molto più facile ed è possibile farlo anche da casa, sfogliando i numerosi cataloghi online.
Esistono in Italia diversi servizi che consegnano il vino a domicilio. Wineshop, SignorVino, Tannico (che utilizza i droni per confezionare le scatole) sono soltanto alcuni degli esempi dei servizi che consegnano nel nostro paese.
Cosa è necessario fare per preservare la qualità del proprio vino?
Una volta acquistato il vino lo si può consumare subito, possibilmente affidandosi all’etichetta per goderselo alla temperatura ottimale, o lo si conserva.
Se si preferisce conservare il vino, è bene dotarsi di una cantinetta vino da incasso, lo strumento perfetto per conservare le proprie bottiglie di vino proteggendole da raggi ultravioletti, umidità e vibrazioni.
Quali sono le temperature migliori per conservare le differenti tipologie di vino?
Se si acquista una cantinetta, bisogna sapere che non tutti i vini vanno conservati nello stesso modo e che, di etichetta in etichetta, le indicazioni possono cambiare anche in maniera piuttosto importante.
In generale, i vini giovani vanno conservati a temperature più basse rispetto ai vini maturi o bianchi. Gli spumanti, invece, vanno conservati a temperature decisamente inferiori rispetto ai vini rossi.
I vini rossi si conservano tra 12°C e 14°C quando giovani, tra 14°C e 18°C quando maturi. I vini bianchi si conservano tra 8°C e 10°C quando giovani, tra 10°C e 12°C quando maturi. I prosecchi, infine, si conservano tra 4°C e 6°C quando giovani, tra 6°C e 8°C quando maturi.